Il ciclo dell’annata nel vigneto

Il ciclo della vite in ogni annata è ripartito in tappe successive, ognuna con finalità ed esigenze particolari. Tutte costituiscono la premessa per quella successiva.

Il ciclo dell’annata nel vigneto

Il ciclo della vite in ogni annata è ripartito in tappe successive, ognuna con finalità ed esigenze particolari. Tutte costituiscono la premessa per quella successiva.

Così è anche nelle relazioni che intercorrono tra il periodo vegetativo e quello riproduttivo.

Dopo la fecondazione, i piccoli acini si accrescono a livello erbaceo fino al raggiungimento della dimensione quasi completa. Da quel momento in avanti, si verificano trasformazioni sostanziali nei frutti che mutano la loro consistenza divenendo morbidi, succosi, dolci e colorati. I semi, nel loro interno, perfezionano lo sviluppo fino alla condizione della germinabilità, momento della completezza della maturazione dei frutti.

La vite deve pertanto compiere tante tappe nei pochi mesi di attività vegetativa. Ognuna di queste è peculiare per le esigenze climatiche, il fabbisogno nutrizionale e l’eventuale incidenza e pericolosità dei parassiti, sia vegetali sia animali.

Sempre, seppur con incidenza variabile nelle annate, ogni evento fenologico è strettamente legato al precedente. L’esempio evidente è l’invaiatura, il cui inizio è definito dal completamento del precedente sviluppo vegetativo.

Pur essendo le varie fasi collegate strettamente, non tutte sottostanno in eguale misura a questa dipendenza. La fecondazione appena avvenuta, per esempio, è la conseguenza dell’abbondanza dei fiori presenti, che principalmente è dipesa dalla formazione dei tralci nell’annata precedente ed è ancora il risultato delle peculiarità climatiche che possono essere assai favorevoli a questo processo, oppure risultare negative.

La condizione generale della pianta o del vigneto è tuttavia importante, in quanto la carenza o difficoltà di assimilazione di alcuni elementi nutritivi possono avere effetti negativi. Inoltre, l’eccessivo sviluppo vegetativo, conseguente allo stato giovanile o alla grande fertilità e freschezza del suolo, è ancora un elemento a sfavore della piena fecondazione di tutti i fiori. Questa delicata ed importante fase risulta essere così il frutto della combinazione tra alcuni fattori propri del ciclo vegetativo in corso con altri non dipendenti strettamente da esso, addirittura risalenti all’annata precedente.

Avvenuta la fioritura e quindi la fecondazione, i giovani frutticini, ancora nel primo stadio del loro sviluppo, rappresentano una parte importante della pianta. Essi richiedono nutrimento nella prima epoca della loro esistenza, al fine di accrescersi e differenziare nuove cellule e quantità di tessuto nel secondo periodo, quando gli acini divengono serbevoli e profumati.

Il mese di luglio è un’epoca stagionale difficile, forse quella in cui le viti sono più intensamente impegnate in tutte le fasi che questa stagione comporta:

1.    completano la massa verde raggiungendo la piena dimensione,

2.    sviluppano abbondantemente gli apparati radicali,

3.    sono sovente soggette allo stress idrico per le condizioni climatiche e di traspirazione proprie di questo periodo,

4.    accrescono i piccoli acini appena formati.

L’ultima di queste fasi si evolve nell’arco di un brevissimo periodo di tempo. A seguito di tali condizioni, le viti coltivate possono risentire molto dell’effetto negativo di vari fattori. Tra questi, principalmente si segnalano il clima sfavorevole, il suolo non ottimale sotto il profilo fisico, la presenza di calcare e l’esuberanza vegetativa.

I vigneti evidenziano pertanto sintomatologie di sofferenza, principalmente riconducibili a carenze nutrizionali, derivate da difficoltà di assimilazione.

In piena estate, quando il decorso fenologico fa sì che la pianta si dedichi maggiormente alla maturazione dei frutti, alcuni degli eventuali sintomi che si erano evidenziati perlopiù sulle foglie tendono ad attenuarsi e, sovente, a scomparire.

In primavera, pertanto, quando si attendono le maggiori manifestazioni di patimenti, è opportuno prevedere e, soprattutto, prevenirne le cause. Lo sviluppo vegetativo nel suo insieme è, infatti, il presupposto fondamentale per la complessità della fisiologia del ciclo della maturazione e quindi del risultato finale alla vendemmia.

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